Tour Nato in Iran

Tour Nato in Iran

Il tour della presentazione di Nato in Iran di Majid Bita si prende una pausa per il periodo estivo. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato.

Tour Nato in Iran

Tour Nato in Iran

Tour Nato in Iran Il tour per la presentazione del nuovo graphic novel di Majid Bita, Nato in Iran, si prende una pausa per il periodo estivo! In attesa del prossimo incontro con l’autore, volevamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato agli appuntamenti e che...
Bolle in pentola // Nato in Iran di Majid Bita

Bolle in pentola // Nato in Iran di Majid Bita

Un libro che bolle e ribolle nel pentolone da un bel po’! Nuovo esordio di un talento del corso di Linguaggi del fumetto dell’Accademia di Belle Arti di Bologna: “Nato in Iran” sono 360 pagine di urgenza narrativa dove Majid Bita racconta la sua vita in Iran tra contraddizioni, litigi politici e familiari, censura, speranza e delusione derivata dai movimenti sociali e di disobbedienza civile che lo hanno portato a lasciare il suo paese per venire a vivere in Italia. A prestissimo.

Majid Bita

Majid Bita

Nasce nel 1985 in Iran dove studia grafica d’arte per poi trasferirsi in Italia nel 2014 per studiare pittura e poi linguaggi del fumetto all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2006 lavora come illustratore e graphic designer per riviste e quotidiani in Iran dal 2015 partecipa ad esposizioni collettive a Teheran, Isfahan e a Istanbul e inizia a scrivere per “Honar e Zaman” (arte del tempo) una rivista d’arte di cui fa parte anche della redazione. Queste collaborazioni lo tengono in contatto con la società artistica iraniana ma a causa del peggioramentodella situazione politico e sociale e della censura si interrompono nel 2018.

Attualmente lavora come illustratore e animatore freelance, si occupa di illustrazione editoriale, storyboard per film, video clip musicali e di film d’animazione per diversi progetti cinematografici e artistici culturali. I suoi legami di oggi sono con la comunità iraniana in esilio, soprattutto quella della Francia e degli Stati Uniti, i paesi che tradizionalmente ospitavano artisti attivi nel campo delle arti visive e la letteratura persiana già dagli anni 50. È un rapporto di scambio culturale ed artistico che senza sfociare nell’attivismo mette al centro il disegno come atto politico quotidiano, ma questo via via sta diventando, involontariamente, una sorta di esilio forzato. Vive e lavora a Bologna.