Descrizione
Attraverso delle tavole che fanno del disegno narrazione, la maturità artistica di Michelangelo Setola ci attanaglia, catturando il lettore in un universo violento, ma anche liberatorio.
Un racconto visivo dirompente e bizzarro che mette in scena una rivoluzione operaia disperata tra archeologie industriali che rimandano alle foto dei coniugi Becher e alle fisionomie alienate di Daumier. Don Goffo è un viandante silenzioso di cui non sappiamo nulla che ci accompagna in un indefinito sud del mondo, fino a una città industria. Nell’immensa fabbrica gli operai lavorano, mangiano, dormono, sotto lo sguardo di un padrone invisibile che li forgia per adattarli all’alienazione del lavoro…