Descrizione
Viene la voglia di guardare a lungo le tavole di Cinema Zenit, come segmenti di storie ma anche come opere autonome e uniche.
Andrea Bellini (Centre d’Art Contemporain Genève)
Una sala cinematografica semi abbandonata, una città in fiamme, una notte perenne. Una straniera che avanza nel buio, e ormai non sa più se sta vivendo la sequenza di una pellicola mai proiettata o il delirio indotto dal “latte nero”. Con la terza parte di Cinema Zenit arriva a conclusione il viaggio di Anna nella città senza nome, tra scene efferate, dolorose scoperte e incontri rivelatori.
Il punto più alto toccato dal Bruno scrittore di fumetti: evocativo almeno quanto esatto, epigrammatico senza compiacimento, risonante ma non ambiguo, capace di trattenere le immagini il tempo giusto per farne detonare la potenza.
Quanto sopra vale per dire che Cinema Zenit è un libro molto bello (l’aggettivo qui significa: può rendere più ricca la vita di chi lo legge) e che dovrebbe procurarselo anche chi ha deciso che i fumetti di Andrea Bruno non si capiscono. Provate a ricominciare da questo.
Alessio Trabacchini
(Banana Oil)
Cinema Zenit ferma il tempo, si legge come un quadro, si divora come i più bei fumetti d’avventura. Notevole.
Nicola Ruganti
(The Year Punk Broke)
Bruno, raggranellando frammenti di immaginario letterario e di angosce ataviche, politiche, li miscela in un coerente sfondo fantastico…
Fabio Donalisio
(Blow up)
Autentico capolavoro dell’autore, tra ambientazioni fatiscenti, incontri onirici e un’umanità traboccante.
Alino