Descrizione
Disturbante vuol dire che turba, che porta disordine, scompiglio. E i fumetti di Canicola questo fanno: agitano i sonni della ragione, quelli che generano mostri.
Renato Pallavicini
(l’Unità)
C’è l’Avanguardia a fumetti? Si può parlare di “poesia del fumetto”? Si chiedeva un autore di fumetti a 27 anni. Un fumetto intellettuale ha interesse? Stiamo forse scadendo nel volgare? Con dubbi e buoni propositi si rispondeva.
Canicola? Avanguardia? Ma che vuol dire Avanguardia? Audace programma contro tradizione e gusto corrente? Cerchia estetica elitaria? Distacco? Vuol dire essere stronzi? Non interessa molto questo, mi pare.
Esiste un fumetto intellettuale? “Poesia del fumetto” che significa? E’ una questione di armonia? Di ritmo? Guardiamo dentro e prima del fumetto semmai, guardiamo al disegno. Poesia e disegno hanno la stessa energia di getto, lo stesso desiderio. Poesia e disegno condividono furore e controllo. Poi vengono le immagini, fatte di figure, di linee o parole. Si ritorna al fumetto se vogliamo.
Il disegno sottrae al reale il suo carattere straniero, vi oppone il segno della soggettività. Che bello. Il disegno si costruisce sul tratto, di chi lo fa. Magari spesso, una zampata di nero pastello, come in Davide Catania. Oppure s’incide con punta di grafite come in Setola. Il disegno si può costruire sulla linea, un “movimento del punto”, come fa Amanda Vähämäki. Ed ancora è macchia, magari sottratta, in Andrea Bruno; eleganza e ripetizione in Nanni; necessità e tormento in Tota; spontaneità e balbettio in Monti. Il disegno è la traccia di un gesto sempre diverso, è prolungamento dell’atto della mano e, prima, del polso, dell’avambraccio, dello sguardo, infine, come la voce in Carmelo Bene, è prolungamento del corpo.
Brodo di niente prosegue con cadenza sincopata, Bruno semina nebbia, racconta interstizi, mostra la guerra, mentre Nanni sospende il tempo, spruzza aria, libera il campo. Monti graffia con frammenti di vita ruvida. Come un sonaglio avverte di guardarsi alle spalle, e così Tota, levata la forfora dallo stomaco, fa retromarcia, s’avvicina ai blocchi di partenza. Setola, sveglio per miracolo, non si è scottato grazie all’ombrellone. Scrollata la sabbia in tempo ci tiene sospesi nella fatamorgana mentre Vähämäki, in lutto, oltrepassa lenta l’uscio della bettola, cerca spazi bianchi, prosegue sull’orlo. Attenzione però, Catania ce lo mostra al tratto, la musica può agitare. Chissà. Avanguardia? Semmai pensiamo a un motociclismo italiano del fumetto. Ritmo…
In questo numero: Andrea Bruno | Edo Chieregato | Michelangelo Setola | Giacomo Monti | Davide Catania | Amanda Vähämäki | Giacomo Nanni | Alessandro Tota