Descrizione
Con una piroetta poetica e grafica Cattani lascia il lettore in uno stato di tensione palpabile. Impressionante.
Benjamin Roure (Bodoi)
Un’estate al mare tra luce abbacinante, scogli e marmocchi piagnucolosi. La storia di una relazione delicata che si dipana tra non detto, sottili psicologie e morbosità sopite. Un romanzo in punta di pennino che rimanda al miglior cinema intimista.
Mi piace, Barcazza di Francesco Cattani per quel segno di pennino sottile che ricorda quello del Mattotti della linea fragile. E mi piace anche perché le storie che racconta sono esili come il suo segno, e capaci di esplorare in profondità un piccolo mondo.
Daniele Barbieri
(Guardare e Leggere)
Intimo, delicato, essenziale, ma anche morbosamente psicologico e timidamente poetico, registra in presa diretta una giornata estiva al mare, assieme ai drammi e alle inquietudini della sfera umana.
Andrea Provinciali
(Il mucchio selvaggio)
Piccoli gesti compiuti da piccole vite in una narrazione minimale. La natura è un elemento narrativo e la psiche dei protagonisti incasinatissima. Una fisicità cercata, frutto di semplici linee che concretizzano il biancore della pagina.
Jan Mozetic
(Lo Straniero)
Lo sguardo di Francesco Cattani segue i personaggi da vicino, poi li osserva da lontano facendoli emergere da contesti infiniti e dai confini labili. Infine dà la percezione di sapere quel che non sappiamo.
Gianluca Testa
(Artribune)