Descrizione
Un libro bello, profondo. La coda del lupo ha davvero forza grafica e narrativa. Un libro essenziale.
David Fournol (Wmaker)
Un racconto fantastico tra simbologie e archetipi della tradizione favolistica. Una donna lupo, un villaggio di minatori, la natura, una bambina. Emozioni e mistero per una iniziazione alla vita dipinta da un pennello nero morbido e imprevedibile come il sottobosco.
Marino Neri narra questa intima vicenda sempre col suo caratteristico tratto fortemente scuro e ruvido attingendo alla simbologia e alla tradizione favolistica del nostro Paese, portando a galla un rimosso collettivo che ancora oggi inevitabilmente alimenta il nostro inconscio.
Andrea Provinciali
(Il Mucchio Selvaggio)
Un lavoro in bianco e nero dove l’inchiostro fornisce un contrasto espressivo che riporta ad alcuni grandi del fumetto come il primo Pratt, Sergio Toppi, Munoz e Battaglia.
Federico Mascagni
(L’Unità)
Così, insieme alla storia, si snoda in questo libro una sorta di sinfonia di forme nere e di forme bianche, e di tessiture scarabocchiate e quasi incerte, in modo che ne ricaviamo l’impressione di stare aggirandoci in un universo di forme astratte (e un po’ inquietanti)che si ripetono.
Daniele Barbieri
(Guardare e Leggere)
Immaginario e reale sono fusi in un tutto omogeneo: il fondo è incerto, inquieto, orrorifico come un incubo, ma avvolto in una bolla grafica uterina, liquida, languida, dalle pennellate volluttuose, rassicurante come un dolce sogno.
Francesco Boille
(Internazionale)